Trilogia
Atomica
di
Carlo Cassola
Oscar
“Cult”, Mondadori, 2023, pp. 396, € 15.
Il giorno di Ferragosto cadono le bombe
sulle città italiane: bombe atomiche. Dove esplodono, la morte arriva improvvisa;
e anche dove la vita sembra resistere, in breve la nube radioattiva la spazzerà
via. In un angolo di Toscana stretto tra il mare e la campagna qualcuno è
sopravvissuto: Lucky, per esempio, un cane lupo dalla mole impressionante ma
dall'indole amichevole, e il professor Ferruccio Fila, suo padrone, un uomo
irrequieto e solitario. È dal loro punto di vista che la catastrofe viene
raccontata nei primi due romanzi qui raccolti, Il superstite e Ferragosto di
morte, mentre Il mondo senza nessuno descrive una realtà in cui ogni forma di
vita animale è ormai scomparsa. Testimonianza dell'ultima fase della produzione
letteraria di Cassola e del suo impegno civile, improntato a un pacifismo e a
un antimilitarismo radicali, i tre romanzi – pubblicati tra il 1978 e il 1982 e
qui raccolti per la prima volta – furono concepiti da Cassola come capitoli di
una stessa vicenda. A differenza di tanta letteratura e cinematografia
apocalittica, non ci parlano di fragorose esplosioni e teatrali paesaggi in
rovina, ma descrivono con lirica suggestione l'agonia di una morte estenuante,
l'atmosfera di totale silenzio e solitudine di un paesaggio in cui il vento
rimane «la sola cosa che desse l'impressione della vita».
La Trilogia Atomica di Cassola si compone
di tre libri:
(1) IL SUPERSTITE, del 1978 (la fine del mondo vista dagli
occhi di un cane, Lucky, che si ritrova solo a vagare in un mondo deserto.
Sulle rive di un fiume incontra un altro essere vivente, un muggine. Ma alla
fine anche il muggine muore, e andatosene anche l'ultimo amico, Lucky va a
morire in un fienile, in completa solitudine).
(2) FERRAGOSTO DI MORTE, del 1980 (Uno scrittore –
personaggio che si riallaccia al romanzo Il superstite in quanto padrone del
cane Lucky – ha ancora cinque giorni di vita, prima di dover soccombere per le
radiazioni. Scampato al disastro nucleare che si è abbattuto sul mondo, si
ritrova a fare i conti con se stesso e con l'esistenza, fornendo un bilancio
della propria vita e della storia umana che ha portato l'uomo all'autodistruzione)
(3) IL MONDO SENZA NESSUNO, del 1982 (La Terra è spopolata
in seguito alla guerra nucleare e non è più rimasto nessun essere vivente: le
uniche entità sono quelle della natura, le piante, il vento ed il mare…).
Quella di Cassola, scrive Renato Bertacchini (cft. “L'ultimo
Cassola e la morte atomica”, in «Otto/Novecento», n. 2, marzo-aprile 1979) è
«un'idea silenziosa, deserta e assente di fine del mondo, senza fragori e
terrificanti esplosioni da funghi atomici, senza quei crolli immani e le
catastrofi teatralmente micidiali di città a cui ci abituati certo cinema
apocalittico». La fine del mondo in questi romanzi è delineata come una morte
estremamente estenuante, in completa solitudine, come un lento agonizzare in
cui si ha una paralisi di tutti gli affetti vitali.”
“I tre romanzi che
compongono la trilogia hanno avuto una storia editoriale travagliata, tanto che
Cassola arrivò alla rottura con il suo editore storico, Rizzoli, che pubblicò
solo il primo titolo. Ed è un vero peccato, perché Cassola è un autore
importante, che ha avuto un’esperienza di vita incredibile, e questa trilogia
del tutto inconsueta per un grande della letteratura nazionale e mondiale, non
meritava certo di essere dimenticata. Per fortuna ci hanno pensato gli Oscar
Cult Mondadori, che il 13 giugno di quest’anno finalmente ripubblicano tutti e
tre i romanzi, raccolti in un unico volume. Sulla copertina rossa campeggia in
primo piano una figura nera e solitaria che raffigura il Superstite,
protagonista assoluto del primo romanzo: un… cane! Lucky, nome chiaramente
ironico, è uno dei pochi sopravvissuti all’atomica che ha devastato la Terra,
cancellando il suo padrone e tutti gli esseri umani e gli amici animali con cui
era solito giocare. Davanti alla perdita di ogni suo punto di riferimento,
Lucky si mette sulla strada come un novello Ulisse, alla ricerca di compagnia:
qualcuno per cui valga la pena continuare a vivere. Gli va bene persino un
gatto! E a proposito di cani e gatti, nel romanzo la narrazione del desolante
scenario post-nucleare è interrotta spesso e volentieri dalle reminiscenze di
Cassola, che rompe la quarta parete per rivolgersi direttamente al lettore,
riflettendo sulla propria esperienza di vita in relazione alle vicende narrate
(…) Un invito agli uomini del suo tempo a svegliarsi, a cambiare punto di vista
e a imparare dalla natura, superando le tentazioni del nichilismo per scegliere
sempre e comunque l’amore, inteso come servizio. “Essere per gli altri.”
Heidegger contro Schopenhauer.” (Da: Beppe Roncari, “Una Trilogia Esplosiva” © Urania Blog Mondadori)
L’Autore: Carlo Cassola (Roma 1917 - Montecarlo, Lucca, 1987) ha
scritto numerosi romanzi e racconti, diventando autore molto amato dal pubblico
ed emblema della stagione dei bestseller. Lontano da correnti e precettistiche
letterarie, conserva nella tonalità lirica del suo realismo l'eco degli esordi
poetici. Alla scrittura esistenziale alterna, nel dopoguerra e negli anni tardi
delle battaglie antimilitariste, quella impegnata. La sua opera più nota
è La ragazza di Bube (1960, premio Strega), da cui nel 1963
Luigi Comencini trasse il celebre film omonimo.
Nota: Opera importante e finora
introvabile (a parte “Il Superstite”) la sua riproposizione da parte di
Mondadori è meritoria ma meritava almeno una curatela con inquadramento
critico. Non viene infatti dato nessun contesto, né informazione o altro
sull’autore e l’opera.
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