Tornano i MAGRI NOTTURNI con un
nuovo inedito italiano a cura e traduzione di Bernardo Cicchetti
Nella quarta uscita della collana
che si muove sotto gli auspici del nume tutelare H.P. Lovecraft viene
riscoperto un grande classico del folk horror americano…
Quali
segreti nasconde il luogo chiamato Dagon? E che ruolo hanno Jeffrey Westcott e
Martha, la sua affascinante e tenebrosa moglie, in tutto questo? Dreeme è
determinato a scoprirlo, anche se sa che l’orrore potrebbe inghiottirlo
completamente. Poiché nei boschi oscuri attorno a Marlborough si
svolgono nottetempo strani riti di evocazione…
I riferimenti di
Gorman, oltre alla grande tradizione letteraria americana che vede il suo
capostipite in Hawthorne, traggono ispirazione dalle teorie dell’antropologa
britannica Margaret A. Murray (1863-1963), che sostenevano l'esistenza di un
autentico culto sotterraneo di streghe sopravvissuto sotto la superficie
cristiana dell'Europa moderna. Queste idee hanno influenzato direttamente
"The Place Called Dagon", in cui si immagina che i discendenti delle
streghe di Salem continuino a praticare in America i loro sabba segreti. Il
romanzo esplora quindi la persistenza di queste antiche credenze e oscuri
rituali in una comunità isolata del Massachusetts, e mescolando realtà storica
e fantasia pose le basi per la nascita del folk horror negli Stati Uniti. La
capacità di Gorman di trasporre queste idee in un contesto moderno e americano,
mantenendo un'atmosfera di terrore e mistero, rende "The Place Called
Dagon" un'opera pionieristica e significativa nel panorama della
letteratura horror.
Herbert S.
Gorman (1893-1954) è stato uno scrittore e critico statunitense, noto per
le sue opere di narrativa storica e per le sue biografie su James Joyce, Nathaniel
Hawthorne e altre figure importanti nel panorama letterario statunitense. Nato
a Springfield, Massachusetts, iniziò la sua carriera letteraria lavorando nella
stampa, prima come reporter e poi come redattore di diversi giornali di New
York, come il Times e l’Herald Tribune. Ha scritto poesie,
articoli e recensioni di libri per varie riviste e ha pubblicato venti libri. The
Place Called Dagon (1927) è la sua unica incursione nella narrativa
"weird".
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