Il rituale delle cento candele
Hyakumonogatari Kaidankai
di
Sara Perotti.
Idrovolante
Edizioni, 2023, € 12.
Lo Hyakumonogatari Kaidankai era un
gioco molto diffuso nel Giappone dell’epoca Edo. I giocatori si riunivano in
una stanza, illuminata solo da alcune candele, e ciascuno di essi raccontava a
turno storie di fantasmi, al termine delle quali soffiava su un lume. Si
credeva che una volta spenta anche l’ultima candela, dalle tenebre comparisse
uno yōkai del folklore giapponese. Ne "Il rituale delle cento
candele" i protagonisti di questo romanzo horror sono quattro ragazzi:
Mel, Ashley, Haro e Wes. Tenendo fede ad un patto stretto tra di loro qualche
mese prima, Ashley li porta a sorpresa in una chiesa abbandonata per
raccontarsi a vicenda storie di paura, dando vita ad una personale reinterpretazione
dello Hyakumonogatari Kaidankai. Quella che all’inizio sembra una serata
qualunque, si trasforma pian piano in una trappola mortale.
Il Rituale delle cento candele, conosciuto anche come
“Insieme dei cento racconti sovrannaturali” o Hyakumonogatari Kaidankai, è una millenaria tradizione giapponese.
Le prime testimonianze di questo rituale risalgono al Periodo Edo, quando era
d’uso durante i mesi estivi, coincidendo con la festività dell’O-Bon, in cui si
credeva che gli spiriti dei defunti tornassero sulla Terra prima di essere
guidati nell’aldilà. Si presume che siano stati i samurai a inventare questo
rituale, come segno del loro grande coraggio e determinazione. In seguito, nel
1660, una versione molto simile chiamata Otogi Monogatari venne reintrodotta
nella scuola di Ogita Ansei, contribuendo a rinnovare l’interesse per questo
rituale nella cultura giapponese. Sul sangue di quarantamila teste di nemici
mozzate si fondò la lunga Pax Tokugawa. Il 1600 segnò infatti la fine del
periodo di guerre che vide la disfatta delle truppe avverse al generale Ieyasu
Tokugawa. L’assenza di guerre, allontanando i ricordi e gli orrori dei massacri
del passato, favorì lo sviluppo di racconti epici che davano vita ad atmosfere
cupe e terrificanti, come quella della leggendaria tradizione del rituale delle
cento candele che si suppone sia stato inventato da alcuni samurai nel XVII
secolo per dar prova del loro coraggio. Il rituale iniziava dopo l’ora del
tramonto: i samurai si ritrovavano in una stanza illuminata dalla luce di cento
candele. Ogni samurai raccontava una storia agli altri compagni con l’obiettivo
di spaventarli con racconti popolati di mostri appartenenti alla tradizione
giapponese. Le Jorogumo, avvenenti donne che rivelano alle vittime la loro reale
natura di enormi ragni; i Tanuki, simpatici tassi trasformisti; i Bakeneko,
gatti mostruosi; i Kappa, esseri acquatici, che importunano le natanti; le
Ningyo le sirene giapponesi la cui carne profumatissima può donare agli uomini
giovinezza o morte atroce; Okiku, il fantasma inconsolabile che cerca il decimo
piatto a lei rubato… Al termine della
storia di paura chi l’aveva narrata doveva alzarsi, spegnere la candela di una
lanterna, prendere uno specchio e specchiarvisi nell’angolo più lontano della
stanza: l’oscurarsi della stanza accompagnava la narrazione di racconti sempre
più spaventosi e carichi di suspense.
L’Autrice: Sara
Perotti è nata e vive a Torino. Avida lettrice da quando ha memoria, è laureata in Lingue e Culture per il Turismo e in Beni Culturali Archivistici e Librari. Accanto alla passione per i cani, le lingue e i
libri, coltiva quella per la scrittura. Ha partecipato a diversi concorsi letterari,
vincendone alcuni, tra gli altri si è classificata al terzo posto al Terni e Narni Horror Fest 2020. Ha all’attivo la pubblicazione di più di una ventina di racconti con diverse case
editrici. Gestisce un profilo instagram, @persa_nei_libri, dove recensisce volumi di scrittori emergenti e non solo.
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