Strani Aeoni 2
Antologia di orrore
cosmico italiano:
Vol. 2
di
A.A.V.V. Colomò Editore, 2023, pp. 264, € 14.
Questa seconda antologia di racconti
brevi nasce dal desiderio di raccogliere in un unico volume le fatiche
letterarie di alcuni membri del gruppo Telegram Lovecraft_ITALIA. In questo
libro troverete racconti, illustrazioni e fumetti non solo ispirati alla
mitologia di Lovecraft ma anche al mondo dell'horror, della fatascienza e del
weird.
Nota: Il gruppo
“Lovecraft Italia” presente su Telegram, fondato nel 2020, si propone come un
vivace punto di incontro e di dialogo costruttivo tra appassionati di Howard
Phillips Lovecraft e tutto ciò che riguarda il suo personaggio e i suoi
scritti. Oltre ad essere attivissimi sul canale dedicato, il gruppo ha iniziato
di recente a pubblicare anche libri che raccolgono gli scritti migliori
prodotti dai membri durante i contest letterari che si svolgono periodicamente.
“Strani Æoni 2” è il secondo volume di questa produzione, e si presenta con una
bella grafica e una varietà di racconti che dimostrano la vitalità della
narrativa lovecraftiana in Italia.
L'antologia è articolata in diverse sezioni:
1) Arkham Peninsula:
Questa sezione raccoglie racconti che si inseriscono nell'universo dei Miti di
Cthulhu;
2) Orrori e Bizzarrie:
In questo segmento vengono presentati i migliori racconti che spaziano
dall'orrore classico allo splatterpunk, dalla fantascienza al weird;
3) Gran Varietà
Pickman: Questa è la sezione “artististica” con fumetti e illustrazioni.
In questa nota ci limiteremo a evidenziare gli scritti della
prima sezione, quella che riguarda direttamente H.P. Lovecraft e le sue
creazioni, citando quindi le sole trasposizioni degli emuli italiani. Il libro
si apre con “Entropia” di Alessandro Repetto, una poesia che parla di un mondo
morente alla maniera di Clark Ashton Smith, seguito da “Carcosa”, un prose-poem
di Stefano Sbaccanti. Di seguito troviamo il primo racconto: “Fratelli di
Sangue” di Flavio Deri, che ripropone il tema di Caino e Abele in versione Miti
di Cthulhu e si ambientata tra gli emigrati italiani che sbarcavano in America
ad inizio Novecento. “La Galleria” di Andrea Inconi narra invece di un medico
che raccoglie la strana deposizione di un suo paziente, un minatore russo
rimasto intrappolato in una miniera dove, tra oscuri cunicoli e gallerie,
scopre una realtà Altra e l’orribile verità sul nostro pianeta. Storia
sicuramente originale, dove oltre alla comparsa di creature protoplasmatiche
simili agli Shoggoth, una nuova divinità viene aggiunta al pantheon
lovecraftiano: Org-Yotrach. “Le Montagne (Russe) della Follia” di Thomas
Andrigo è un divertissement in cui una coppia sperimenta le attrattive di uno
strano luna park, uscendo stravolta dall’esperienza. Lettura leggera e
divertente; ci resta però la curiosità di sapere cos’abbiano visto nel “Tunnel
of Love-Craft” (“quello che vedemmo fu un qualcosa di innominabile, ne uscimmo
sconvolti”) dato che non viene specificato. “Quello che accadde di notte” di
Gianfilippo Zito è un breve racconto che in forma di diario narra la discesa
nel baratro di una coppia, plagiata dall’influenza nefasta di una strega, con
qualche accenno lovecraftiano. Segue “Progetto Devasto!” di Davide Russo, un
grottesco fantascientifico che con surreale ironia racconta le vicende di una
strana scuola. In l’irriverente “Ho fatto fuori Lovecraft” di Tullio Napoli, il
nostro scrittore di Providence viene investito da un automobilista ubriaco che
poi, nel tentativo di soccorrerlo, capita in una strana e surreale cittadina
abitata dai personaggi creati da Lovecraft. La scelta che un incarnato Herbert
West mette di fronte al malcapitato automobilista è questa: uccidere Lovecraft,
ormai moribondo, per poi rianimarlo. Ce la farà a portare a termine il suo
compito? Storia naturalmente ironica e grottesca, ma divertente. “La sfera
dell’Altrove” di Andrea Ceresini è un breve bozzetto su un ragazzino che, non
si sa come, finisce all’interno di una misteriosa sfera chiusa in una soffitta.
Potrebbe essere il prologo di un racconto, ma così com’è è solo un abbozzo.
Trascurabile. “Frammento inciso sul cranio di una mummia trovata in una grotta
nel mar morto” è una poesia di Alessandro Repetto, con vaghi echi
lovecraftiani. Poi si passa a uno dei migliori dell’antologia: “Fuori dal
tempo” di Flavio Deri (autore anche di “Fratelli di Sangue”) e grande prova
narrativa anche quella di Stefano Sbaccanti, che con “Oltre la soglia” ci
regala il seguito del racconto di Lovecraft “Il Tempio”. Lì dove quello finisce
(con l’ufficiale Karl Heinrich Von Altberg-Ehrenstein, del sottomarino tedesco
U-29, che sotto le acque si avvia nel suo scafandro verso l'enorme tempio dal
quale proviene la luce di "una grande fiamma accesa su un altare nei
recessi profondi della costruzione") qui si continua, e ciò che scopre il
predestinato ufficiale è degno degli incubi di H.P. Lovecraft. Splendido finale
di una storia che, per certi versi, HPL lasciò incompiuta. Sicuramente il
miglior racconto dell’antologia. “Blasfemy” di Andrea Inconi si svolge in un
futuro imprecisato e parla di una minaccia arborea che funesta un’umanità
soggiogata e nel caos, a causa dei danni che lo sviluppo tecnologico ha inferto
alla Natura. Due speciali “cacciatori” se la dovranno vedere con le insidie di
una foresta in cui si celano orrori blasfemi. Un racconto di denuncia sociale
molto attuale, con profondi echi lovecraftiani ma che prende spunto anche dalle
idee della Trilogia dell'Area X di
Jeff VanderMeer e dal film Stalker
tratto dal libro di Arkadij e Boris Strugackij. Per chiudere, troviamo una
serie di prose-poems altamente sperimentali di Paolo Sista ispirati
all’universo di Lovecraft.
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